VIA CRUCIS - 12 STAZIONE GESU' MUORE IN CROCE


V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

 

 

 

PAROLA DI DIO

 

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 33-34. 37. 39

Venuto mezzogiorno,
si fece buio su tutta la terra,
fino alle tre del pomeriggio.
Alle tre Gesù gridò con voce forte:
Eloì , Eloì , lema sabactà ni?,
che significa:
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?...
Ed egli, dando un forte grido, spirò ...
Allora il centurione che gli stava di fronte,
vistolo spirare in quel modo, disse:
"Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!".

 

LA FEDE DELLA CHIESA

 

È l'amore “sino alla fine” (Gv 13,1) che conferisce valore di redenzione e di riparazione, di espiazione e di soddisfazione al sacrificio di Cristo. Egli ci ha tutti conosciuti e amati nell'offerta della sua vita. “L'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti” (2Cor 5,14). Nessun uomo, fosse pure il più santo, era in grado di prendere su di sé i peccati di tutti gli uomini e di offrirsi in sacrificio per tutti. L'esistenza in Cristo della Persona divina del Figlio, che supera e nel medesimo tempo abbraccia tutte le persone umane e lo costituisce Capo di tutta l'umanità, rende possibile il suo sacrificio redentore per tutti .
… La sua santissima passione sul legno della croce ci meritò la giustificazione” insegna il Concilio di Trento [Denz. -Schönm., 1529] sottolineando il carattere unico del sacrificio di Cristo come “causa di salvezza eterna” (Eb 5,9). E la Chiesa venera la croce cantando: “O crux, ave, spes unica - Ave, o croce, unica speranza” [Inno “Vexilla Regis”].
Catechismo della Chiesa Cattolica 616, 617

 

MEDITAZIONE

 

Ecco il più alto, il più sublime operare del Figlio in unione col Padre. Sì : in unione, nella più profonda unione, proprio quando grida: "Elì Elì, lamma sabacthà ni" , "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mc 15, 34; Mt 27, 46). Questo operare si esprime con la verticalità del corpo teso lungo la trave perpendicolare della Croce con l'orizzontalità delle braccia tese lungo il legno trasversale. L'uomo che guarda queste braccia può pensare che esse con lo sforzo abbracciano l'uomo e il mondo. Abbracciano. Ecco l'uomo. Ecco Dio stesso. "In Lui... noi viviamo, ci moviamo e siamo" (At 17, 28). In Lui: in queste braccia tese lungo la trave trasversale della Croce. Il mistero della Redenzione. Gesù inchiodato alla Croce, immobilizzato in questa terribile posizione, invoca il Padre. Tutte le sue invocazioni testimoniano che Egli è uno con Lui. "Io e il Padre siamo una sola cosa" (Gv 10, 30); "Chi ha visto me, ha visto il Padre" (Gv 14, 9); "Il Padre mio non ha mai lasciato di operare fino al presente ed io pure opero" (Gv 5, 17).
Giovanni Paolo II

 

PREGHIAMO

 

O Padre, che ci hai ridato la vita eterna nella pasqua del tuo Unigenito venuto a farsi condannare per nostro amore, rivolgi a lui i nostri cuori e la nostra vita perché sia mite con noi quando ci verrà a giudicare e ci unisca alla sua gloria di Salvatore risorto.
Egli vive e regna per i secoli eterni. Amen.

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.

Vidit suum dulcem Natum
morientem desolatum,
cum emisit spiritum.


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